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Pulizie di primavera: beauty decluttering edition

A volte una strana sensazione di sconforto pervade le mie giornate . Non so bene cos’è e come definirla, ma si insinua come uno sgradevole sottofondo musicale nello scorrere più o meno lento dei giorni. Poi però mi guardo intorno e mi rendo conto di essere circondata da mucchi di oggetti di vario tipo e grandezza che per qualche insolita ragione non riescono a trovare il loro posto nel mondo… insomma realizzo che in casa mia c’è un gran casino! Mi chiedo come sia possibile che quel tavolo, fino a qualche giorno prima pulito e immacolato, si sia trasformato in così poco tempo   nel ricettacolo di ricevute bancomat, giornali, scontrini, buste, bollette pagate e varia inutile corrispondenza cartacea. E’ uno spettacolo che mi mette a disagio perché la mia parte irrazionale vorrebbe prendere tutto quello che c’è lì sopra e scaraventarlo nel secchio della spazzatura, dato che non c’ho voglia di mettermi a fare una cernita di ciò che sarebbe il caso di tenere (ad esempio le bollett
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Voglio una vita spettinata

Guardando le foto di me da bambina, non riesco a trovarne nemmeno una in cui ho i capelli in ordine. La situazione non è cambiata con il passare degli anni e nonostante phon, lacca, piastre e prodotti anti-crespo, i capelli per me restano una questione irrisolta e irrisolvibile. Sono considerata una persona dal carattere  posato e tranquillo, ma dai capelli notoriamente ingestibili, come se la parte ribelle di me si manifestasse attraverso una chioma imbizzarrita. Sono spettinata sempre, anche dopo essermi spazzolata, anche dopo essere uscita dal parrucchiere. È una condizione costante nella mia vita e le foto lo testimoniano senza alcuna pietà. Da adolescente era un dramma andare a scuola con i capelli "che non stavano bene" e ho consumato bombolette su bombolette di lacca per farli stare a posto, spesso senza risultati accettabili.     Poi la necessità di controllo si è affievolita e ho fatto pace con i miei capelli (anche se ogni tanto qualche screzio ancora lo abbiamo).

Cucumber water

Devo confessare che fino ad ora, diete non ne ho mai fatte. Sia perché non ne ho mai avuto un bisogno reale, sia perché sono probabilmente tra le persone meno costanti del pianeta Terra e se avessi la necessità, Dio non voglia, di seguirne una, è certo che finirei per mollarla dopo qualche giorno. In passato, tuttavia, qualche fissazione alimentare ce l’ho avuta, in alcuni casi ho eliminato del tutto certi “cibi”, a volte con motivazioni concrete (intolleranze varie), altre senza una ragione che l’intelletto umano potesse ritenere logica. Da bambina ero molto brava e mangiavo pure le verdure, ma solo quelle crude e ricordo l’ilarità di chi mi vedeva divorare piatti su piatti di insalata mista, mi ci avventavo con la foga di una capra col verme solitario. Per tutta la terza media ho evitato di mangiare gomme e caramelle alla frutta, limitandomi solo alle Vigorsol alla menta. Il motivo non lo ricordo o forse non c’era nemmeno. Alle superiori per un anno intero non ho mangiat

Eleutheromania

R espiro. Anche se tutto sembra uguale, forse qualcosa è cambiato. Respiro ancora. Profondamente. Inspirando faccio entrare tanta aria nei polmoni e poi espirando ne faccio uscire altrettanta. Mi gira un po’ la testa, ma non è un male, perché rimango con i piedi per terra. Squilla il telefono e non rispondo. Nessun senso del dovere mi fa scattare a dire “Pronto!”, perché non sono pronta e non   voglio esserlo più. Giro gli occhi verso degli appunti presi un mese fa e non mi dicono più nulla, come se quelle cose le avesse scritte qualcun altro in una lingua straniera. Mi appaiono simili a bizzarri geroglifici disegnati su un foglio bianco stropicciato. Chi ne avrà voglia continuerà a stare   in prima linea, ma non io. Io preferisco stare nelle retrovie a guardare il tramonto, a seguire con lo sguardo una farfalla colorata, ad ascoltare il silenzio. Non   voglio più sentire la mia voce che parla e non sa nemmeno di cosa, che esce dalla gola e ri